RISO AMARO (Italia, 1949, 108′)
Sabato 7 ottobre, ore 10.00, Cinema Centrale Arthouse
Evento in collaborazione con il Cinema Centrale Arthouse
La lunga marcia
Continua anche quest’anno la collaborazione con il Cinema Centrale Arthouse per presentare al pubblico la cinematografia sulle tematiche del lavoro degli anni passati, con particolare attenzione ai film realizzati in Italia e ai temi sempre attuali.
Il 7 ottobre alle ore 10.00, al cinema Centrale, sarà infatti presentato il grande classico della storia del cinema italiano Riso Amaro di Giuseppe De Santis (Italia, 1949). Nel film si esplora la realtà delle mondine attraverso la storia di una coppia di ladri in fuga e un intreccio criminale e sentimentale che finisce in tragedia. Ricordiamo, fra i numerosi interpreti, Silvana Mangano, Vittorio Gassman e Raf Vallone.
Presenta il film Gaetano Renda. Interviene Giorgio Simonelli (studioso di cinema e di televisione).
Modalità di accesso: ingresso gratuito.
Regia: Giuseppe De Santis
Sceneggiatura: Corrado Alvaro, Giuseppe De Santis, Carlo Lizzani, Carlo Musso, Ivo Perilli, Gianni Puccini
Fotografia: Otello Martelli
Montaggio: Gabriele Varriale
Musica: Goffredo Petrassi
Interpreti: Silvana Mangano, Vittorio Gassman, Raf Vallone, Doris Dowling, Checco Rissone, Nico Pepe, Adriana Sivieri, Lia Corelli, Carlo Mazzarella
Produzione: Lux Film
In fuga dalla polizia dopo avere rubato la collana di una cliente su istigazione dell’amante Walter, Francesca, giovane cameriera d’albergo, sale su un treno pieno di mondine dirette da Torino verso le risaie vercellesi e si unisce a loro. Silvana, mondina veterana della stagione della semina del riso, le sottrae la collana. Sul luogo del lavoro Walter raggiunge Francesca e seduce Silvana. Quando scopre che la collana è falsa decide di rubare il riso accumulato nei magazzini. La tensione cresce e la tragedia incombe.
Giuseppe De Santis (Fondi, Italia, 1917 – Roma, Italia, 1997), regista, sceneggiatore e attore, studia filosofia all’Università di Roma. All’inizio degli anni Quaranta entra nel mondo del cinema frequentando il gruppo della rivista “Cinema” con registi quali Carlo Lizzani e Michelangelo Antonioni. Nel 1942, dopo aver seguito i corsi del Centro Sperimentale di Cinematografia, gira il suo primo cortometraggio, La gatta. Collabora con Luchino Visconti (Ossessione, 1943) e Roberto Rossellini (Desiderio, 1945). Dirige un episodio di Giorni di gloria (1945), primo documentario sull’occupazione tedesca di Roma e sulla Resistenza italiana. Nel 1946 esordisce nel lungometraggio con Caccia tragica avviando una poetica d’autore che intreccia neorealismo e cinema di genere. Dopo Riso amaro, che lancia l’esordiente Silvana Mangano, firma altri capolavori di quel nuovo cinema italiano ponendosi all’attenzione per il suo sguardo innovativo nel trattare temi di forte attualità. Gli anni Cinquanta sono un decennio d’oro per De Santis, mentre negli anni Sessanta la sua attività inizia a diradarsi. L’ultimo suo film risale al 1972, il dramma coniugale Un apprezzato professionista di sicuro avvenire, mentre due anni prima della morte riceve il Leone d’oro alla carriera e realizza con Bruno Bigoni il mediometraggio Oggi è un altro giorno, riflessione fuori dalle convenzioni sull’antifascismo a cinquant’anni dalla Liberazione.
Filmografia: La gatta (cm, 1942), Giorni di gloria (un episodio, doc., 1945), Caccia tragica (1946), Riso amaro (1949), Non c’è pace tra gli ulivi (1950), Roma ore 11 (1952), Un marito per Anna Zaccheo (1953), Giorni d’amore (1954), Uomini e lupi (1956), La strada lunga un anno (1958), La garçonnière (1960), Italiani brava gente (1964), Un apprezzato professionista di sicuro avvenire (1972), Oggi è un altro giorno (Milano 1945-1995) (mm, doc., 1995).