ROMANZO POPOLARE (Italia, 1974, 105′)

Domenica 6 Ottobre, ore 10.00, Cinema Centrale Arthouse

Modalità di accesso: ingresso gratuito.

Regia: Mario Monicelli
Sceneggiatura: Age, Furio Scarpelli, Mario Monicelli, Ugo Tognazzi
Fotografia: Luigi Kuveiller, Ubaldo Terzano
Montaggio: Ruggero Mastroianni
Musica: Enzo Jannacci
Interpreti: Ugo Tognazzi, Ornella Muti, Michele Placido, Pippo Starnazza, Alvaro Vitali
Produzione: Edmondo Amati per Capitolina Produzioni Cinematografiche (Roma), Les films galaxie (Parigi)

L’attempato e scapolo operaio milanese Giulio Basletti sposa Vincenzina Rotunno, la figlioccia che ha tenuto a battesimo 18 anni prima nel corso di una fugace trasferta in provincia di Avellino. Impegnato nei sindacati, il solido lavoratore riesce ad assicurare alla famiglia un agiato tenore di vita. Fino a quando Giulio porta in casa Giovanni, giovane agente di polizia di origine meridionale, per il quale Vincenzina perde la testa. L’adulterio è inevitabile.
Diretto da Mario Monicelli al meglio della forma, Romanzo popolare è un classico del cinema che si occupa di lavoro, un film che alterna dramma e commedia, magistralmente interpretato da Ugo Tognazzi, Ornella Muti e Michele Placido. Vincitore del David di Donatello 1975 per la migliore sceneggiatura, si avvale della colonna sonora di Enzo Jannacci che contiene la celebre canzone Vincenzina e la fabbrica.
Presenta il film Gabriele Rigola (storico del cinema, Università di Genova).

Mario Monicelli (Viareggio, Italia, 1915 – Roma, Italia, 2010), regista e sceneggiatore. All’inizio degli anni Trenta si trasferisce a Milano per motivi di studio e in quel periodo inizia a collaborare con il quindicinale d’avanguardia ‘Camminare’. Dopo la laurea in Storia e Filosofia tenta dapprima il mestiere di critico, per poi passare dietro alla macchina da presa. Dopo un inizio di carriera come sceneggiatore e aiuto regista, nel 1949, con Al diavolo la celebrità, inaugura la collaborazione con Steno. Insieme dirigeranno un successo dietro l’altro: Totò cerca casa (1949), Guardie e ladri (1951), Totò e i re di Roma (1951). Rotto nel 1953 il sodalizio con Steno, firma molte delle opere destinate a rimanere pietre miliari nella cinematografia italiana. Nel 1957 vince il suo primo Orso d’argento al Festival di Berlino per Padri e figli, mentre l’anno successivo realizza I soliti ignoti, Nastro d’argento per la miglior sceneggiatura. Nel 1959 gli viene attribuito il Leone d’oro a Venezia per La grande guerra. Tra gli anni Sessanta e i Settanta realizza molti dei film che rimarranno nell’immaginario collettivo, I compagni (1963), candidato agli Oscar, L’armata Brancaleone (1966), La ragazza con la pistola (1968). Nel 1975 accetta di portare sul grande schermo Amici miei, il progetto che Pietro Germi gravemente ammalato non avrebbe potuto realizzare. Nel 1985 con Speriamo che sia femmina – David di Donatello e Nastro d’argento per la migliore regia e sceneggiatura – mette in scena la crisi della famiglia moderna, argomento che riprende sette anni dopo con Parenti serpenti. Nel 1991 gli viene assegnato il Leone d’oro alla carriera. Nel 2006 gira in Tunisia Le rose del deserto, sul cui set festeggia il novantunesimo compleanno. Muore all’età di 95 anni.

Filmografia (selezionata): Totò e le donne (1952), Le infedeli (1953), Totò e Carolina (1955), Un eroe dei nostri tempi (1955), Padri e figli (1957), I soliti ignoti (1958), La grande guerra (1959), Risate di gioia (1960), I compagni (1963), L’armata Brancaleone (1966), La ragazza con la pistola (1968), Brancaleone alle crociate (1970), Vogliamo i colonnelli (1973), Romanzo popolare (1974), Amici miei (1975), Caro Michele (1976), Un borghese piccolo piccolo (1977), I nuovi mostri (1977), Viaggio con Anita (1978), Temporale Rosy (1979), Il marchese del Grillo (1981), Amici miei atto II (1982), Bertoldo, Bertoldino e Cacasenno (1984), La due vite di Mattia Pascal (1985), Speriamo che sia femmina (1986), I picari (1987), Parenti serpenti (1992), Cari fottutissimi amici (1994), Facciamo paradiso (1995), Panni Sporchi (1999), Le Rose del deserto (2006).