PALAZZINA LAF (Italia, 2023, 99′)

Lunedì 30 settembre, ore 21.00, Associazione culturale Comala, C.so Francesco Ferrucci, 65/a

Evento in collaborazione con Associazione culturale Comala

Lunedì 30 settembre alle 21.00 Job Film Days, in collaborazione con l’Associazione culturale Comala, presenta l’esordio alla regia di Michele Riondino, Palazzina Laf. Il film segue la vicenda di un operaio dell’Ilva di Taranto che, scelto dai vertici aziendali come spia per individuare i lavoratori ritenuti indisciplinati, sperimenta sulla propria pelle le effettive condizioni di lavoro alle quali sono sottoposti, un inferno dal quale è difficile uscire. Presenta il film Giuseppe Gariazzo (critico cinematografico). Prima della proiezione ci sarà un incontro con Gianluca Vitale (avvocato delle parti civili nel processo Ilvae) e Luigi Riso (Communet – Officine Corsare).

Modalità di accesso: ingresso gratuito.

Regia: Michele Riondino
Soggetto e sceneggiatura: Maurizio Braucci e Michele Riondino
Fotografia: Claudio Cofrancesco
Montaggio: Julien Panzarasa
Musica: Teho Teardo
Interpreti: Michele Riondino, Elio Germano, Vanessa Scalera, Domenico Fortunato, Gianni D’Addario, Michele Sinisi, Fulvio Pepe, Marina Limosani, Eva Cela, Anna Ferruzzo, Paolo Pierobon
Produzione: Palomar, Bravo, BIM Distribuzione

Nel 1997 Caterino, uomo semplice e rude, è uno dei tanti operai che lavorano nel complesso industriale dell’Ilva di Taranto. Vive in una masseria caduta in disgrazia per la troppa vicinanza al siderurgico e nella sua indolenza condivide con la giovanissima fidanzata il sogno di trasferirsi in città. Quando i vertici aziendali decidono di utilizzarlo come spia per individuare i lavoratori di cui sarebbe bene liberarsi, Caterino comincia a pedinare i colleghi e a partecipare agli scioperi solo ed esclusivamente alla ricerca di motivazioni per denunciarli. Ben presto, non comprendendone il degrado, chiede di essere collocato anche lui alla Palazzina Laf, dove alcuni dipendenti, per punizione, sono obbligati a restarvi privati delle loro consuete mansioni. Questi lavoratori non hanno altra attività se non quella di passare il tempo ingannandolo giocando a carte, pregando o allenarsi come fossero in palestra. Caterino scoprirà sulla propria pelle che quello che sembra un paradiso, in realtà non è che una perversa strategia per piegare psicologicamente i lavoratori più scomodi, spingendoli alle dimissioni o al demansionamento. E che da quell’inferno per lui non c’è via di uscita.

Michele Riondino (Taranto, 1979). Dopo gli anni di studio in Puglia, si trasferisce a Roma per frequentare l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico. Esordisce nella serie televisiva Distretto di Polizia dove è presente, dal 2003 al 2005, per tre stagioni. Al cinema prende parte a Uomini & donne, verità e bugie (2003), esordio alla regia di Eleonora Giorgi cui segue Il passato è una terra straniera (2008) di Daniele Vicari, che gli vale una candidatura ai Nastri d’Argento. Quindi nel 2009 interpreta Fortapasc di Marco Risi e Dieci inverni di Valerio Mieli, con cui vince nel 2010 il Premio Guglielmo Biraghi, assegnato ai giovani attori che si sono rivelati nell’ambito del cinema italiano. Nel 2011 è nella serie tv Il segreto dell’acqua e nel 2012 nella fiction Il giovane Montalbano. Negli anni si dedica al teatro e lavora con registi come Marco Bellocchio, Emma Dante, Giuseppe Patroni Griffi, Andrea Baracco e Alex Rigola. È regista dell’opera La vertigine del drago di Alessandra Mortelliti, con supervisione ai testi di Andrea Camilleri, che va in scena per la prima volta al Festival dei due Mondi di Spoleto. Al cinema lo ritroviamo ne Gli sfiorati (2011) di Matteo Rovere, Bella addormentata (2012) di Bellocchio e Acciaio (2012) di Stefano Mordini. Nel 2013 torna alla regia teatrale con Siamosolonoi di Marco Andreoli. Per il grande schermo recita ne Il giovane favoloso (2014) di Mario Martone e Maraviglioso Boccaccio (2015) di Paolo e Vittorio Taviani. Per la tv è nel cast della miniserie Pietro Mennea – La freccia del sud e de La guerra è finita. Nonostante la televisione gli conferisca il grande successo, è il cinema a riconoscere la sua bravura ed è così che per la sua interpretazione ne La ragazza del mondo (2016) di Marco Danieli viene candidato come migliore attore protagonista ai David di Donatello, al Globo d’oro e insieme alla co-protagonista Sara Serraiocco ai Ciak d’oro. Torna alla regia in teatro con Angelicamente anarchici di Marco Andreoli. Nel 2018 torna sul piccolo schermo interpretando l’ispettore Giovanni Bovara ne La mossa del cavallo – C’era una volta Vigata. Nel 2019 è nella Serie Netflix Fedeltà e nel 2022 in quella I leoni di Sicilia. Nel 2018 è stato il padrino della 75ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Al cinema è in Falchi (2017) di Tony D’Angelo, Diva! (2017) di Francesco Patierno, Restiamo amici (2018) di Antonello Grimaldi, Un’avventura (2019) di Marco Danieli, I nostri fantasmi (2021) di Alessandro Capitani, De man uit Rome (2022) di Jaap van Heusden e Interstate (2023) di Jean-Luc Herbulot. Nel 2023 dirige il suo primo lungometraggio, Palazzina Laf, anche interpretandolo.

Filmografia (da regista): Palazzina Laf (2023).