La vita agra (Italia, 1964, 100′)
Sabato 5 Ottobre, ore 10.00, Cinema Centrale Arthouse
Modalità di accesso: ingresso gratuito
Regia: Carlo Lizzani
Soggetto: Tratto dall’omonimo romanzo di Luciano Bianciardi
Sceneggiatura: Carlo Lizzani, Luciano Vincenzoni, Sergio Amidei
Fotografia: Erico Menczer
Montaggio: Franco Fraticelli
Musica: Piero Piccioni
Interpreti: Ugo Tognazzi, Giovanna Ralli, Giampiero Albertini, Enzo Jannacci
Produzione: E. Nino Krisman per Film Napoleon
Luciano Bianchi vive con la moglie e il figlio a Guastalla, nella Bassa Reggiana. Intellettuale di sinistra, è il responsabile delle iniziative culturali di uno stabilimento minerario, da cui viene licenziato nel giorno stesso in cui la miniera esplode causando la morte di 43 operai. Deciso a vendicarsi, si trasferisce a Milano per compiere un attentato alla sede della società, ma si inserisce presto nel mondo dell’editoria e della pubblicità. L’agiatezza lo spinge a dimenticare i propositi iniziali e a adeguarsi ad uno stile di vita consumistico. Tratto dall’omonimo romanzo di culto di Luciano Bianciardi, del 1962, e diretto da Carlo Lizzani due anni dopo, La vita agra si inscrive nel genere della commedia satirica amara per descrivere la società italiana degli anni Sessanta e le contraddizioni causate dal benessere del boom economico. Una società in trasformazione ben rappresentata da una Milano caotica e moderna. Città nella quale il protagonista (un indimenticabile Ugo Tognazzi) dovrà confrontarsi con sé stesso e le sue originarie aspettative. Nel ruolo di cantastorie in una trattoria c’è Enzo Jannacci.
Presentano il film Gaetano Renda (Cinema Centrale Arthouse) e Gabriele Rigola (storico del cinema, Università di Genova).
Carlo Lizzani (Roma, Italia, 1922 – Roma, Italia, 2013). Regista, saggista e sceneggiatore, muove i primi passi nel cinema in qualità di critico lavorando nella redazione di riviste come “Cinema” e “Bianco e Nero”. Grazie ad Aldo Vergano e Giuseppe De Santis diventa sceneggiatore per Il sole sorge ancora (1946), Caccia tragica (1947), Riso amaro (1949) – che gli vale una nomination all’Oscar per la miglior sceneggiatura – e Non c’è pace tra gli ulivi (1950) e vince il premio della migliore sceneggiatura originale al festival di Locarno per Germania anno zero (1948) di Roberto Rossellini. Decide di passare dietro la macchina da presa firmando la sua opera prima, il documentario Viaggio al Sud (1949), mentre nel 1951 debutta con il suo primo film di finzione Achtung! Banditi!. Nel 1953 realizza Cronache di poveri amanti e Ai margini della metropoli e viene coinvolto nel progetto di Cesare Zavattini Amore in città. Vince il David di Donatello per la miglior regia e il Nastro d’Argento per la migliore sceneggiatura di Banditi a Milano (1968), collabora al film collettivo Amore e rabbia (1969), mentre nel 1974 realizza Mussolini ultimo atto dirigendo Rod Steiger e Henry Fonda. Il suo cinema intransigente e impegnato affronta i temi più diversi, come in Mamma Ebe (1985), sul clamoroso caso di una santona romana; Cattiva (1991), su un caso clinico affrontato e risolto dal giovane Jung; Celluloide (1996), che racconta la difficile genesi di Roma città aperta di Rossellini, La passione di Angela (2005), Hotel Meina (2007). Un cenno meritano i documentari dedicati ai grandi maestri del cinema italiano come Luchino Visconti, Roberto Rossellini, Giuseppe De Santis.
Filmografia (selezionata): Achtung! Banditi! (1951), Cronache di poveri amanti (1954), Lo svitato (1956), Esterina (1959), L’oro di Roma (1961), Il processo di Verona (1963), La vita agra (1964), Amori pericolosi, episodio La ronda (1964), La Celestina P… R... (1965), La guerra segreta (1965), Svegliati e uccidi (1966), Un fiume di dollari (1966), Banditi a Milano (1968), L’amante di Gramigna (1968), Amore e rabbia, episodio L’indifferenza (1969), Roma bene (1971), Torino nera (1972), Mussolini ultimo atto (1974), Storie di vita e malavita (1975), San Babila ore 20: un delitto inutile (1976), Fontamara (1980), La casa del tappeto giallo (1983), Mamma Ebe (1985), Cattiva (1991), Celluloide (1996), Hotel Meina (2007).